Un'esperienza di discussione e approfondimento del tema "Omosessualità e omofobia" in una classe bellunese
Immagine tratta dal film "XXY" di L. Puenzo (2007)
"Io sono uno qualunque, uno dei tanti, uguale a te." Marco Mengoni - Esseri Umani
Il 17 maggio 1990 l'Oms definisce l'omosessualità ”una variante naturale della sessualità umana”, eliminandone definitivamente l'appartenenza alla patologia e alla devianza. Nel tempo è cambiato anche l'atteggiamento dei professionisti della Salute. L'Ordine Nazionale degli Psicologi per esempio ha espresso una posizione ufficiale ben precisa: l'omosessualità non è una malattia da curare e l'orientamento sessuale non è qualcosa da modificare; i tentativi di conversione dell'orientamento sessuale non solo falliscono, ma sono dannosi per la persona.
Ma che cos'è l'omofobia?
Non esiste ancora una definizione univoca, su cui tutti concordino: con questo termine generalmente si indicano un insieme di idee atteggiamenti ed emozioni negative nei confronti delle persone omosessuali, che sfociano in comportamenti aggressivi e discriminatori nei loro confronti. Secondo alcune ricerche condotte in Italia dal Dipartimento di Salute Pubblica i suicidi legati all'atteggiamento di discriminazione omofoba costituiscono il 30% dei suicidi tra gli adolescenti. Una recente indagine sul bullismo e sul cyberbullismo condotta dalla Polizia Postale e da Skuola.net all'interno del Progetto “Una vita da social” evidenzia come tra i motivi prevalenti per cui le vittime vengono prese di mira ci sia proprio l'orientamento sessuale.
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